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Sistemi di sicurezza – Come evitare prodotti scadenti

Sistemi di sicurezza – Come evitare prodotti scadenti

Come evitare prodotti scadenti

le norme tecniche

Sistemi di sicurezza - Come evitare prodotti scadenti

Sistemi di sicurezza – Come evitare prodotti scadenti: Uno dei costi a carico delle case costruttrici dei prodotti in commercio, siano essi sistemi antintrusione, centrali di allarme, prodotti di videosorveglianza sono le certificazioni.

Le certificazioni servono a verificare che quello che si pubblicizza o si dichiara nelle specifiche tecniche risponda al vero.

E’ obiettivamente è molto semplice dichiarare prestazioni o caratteristiche che poi il sistema non ha!

Affidarsi alle marche più famose potrebbe aiutare ma poi chi garantisce che il prodotto faccia quello che dice?

Chi garantisce che il prodotto non abbia interferenze elettromagnetiche che magari vanno in conflitto con altre apparecchiature già presenti nel sito di intallazione?

Proprio a questo servono le normative! linee guida, da seguire durante l’installazione e a carico del prodotto, più alte sono le certificazioni migliore è la qualita del prodotto.

Ma c’è un ma!

E’ assolutamente necessario che i parametri con i quali si controllano i sistemi siano tutti uguali, questo per mettere tutti i concorrenti allo stesso livello.

la norma per i sistemi di sicurezza antifurto è la CEI79-3 il CEI è il Comitato Elettrotecnico Italiano.

Innanzitutto è bene sapere che la norma CEI79-3 per classificare gli impianti di allarme e antintrusione prende in esame:

  • Materiali utilizzati: tipologia, certificazione, marchiature di qualità
  • Posizionamento dei sensori a difesa dell’abitazione
  • Numero di barriere che potenzialmente sono realizzabili
  • Modalità installative dell’impianto

Il “Grado di Sicurezza” esprime la capacità di un prodotto, di un sistema o di una installazione, ciascuno per la propria parte, di “rilevare e segnalare” un’intrusione nelle aree protette (e/o un attacco alla propria integrità); viene definito e misurato in funzione delle presunte capacità “intellettuali” e “strumentali” e delle intenzioni del/i malintenzionato che si ritiene possa tentare l’azione criminale.

I requisiti di sicurezza necessari a contrastare tali azioni sono quindi in relazione diretta con la “qualità della minaccia” e si classificano secondo una stima o valutazione quanto più possibile oggettiva del “rischio“. L’approccio utilizzato nelle EN 50131 per definire il “Grado di sicurezza” classifica dunque i sistemi in quattro categorie, in relazione diretta alla tipologia di effrazione o di attacco a cui ci si aspetta che il sistema debba resistere ed al rischio che è ritenuto accettabile nel caso specifico.

Grado di sicurezza 1: rischio basso. Attacchi da soggetti inesperti, intrusi con bassa conoscenza di impianti di allarme e con attrezzatura limitata
Grado di sicurezza 2: rischio medio basso. Attacchi da soggetti con competenze minime, intrusi con limitate conoscenza degli impianti di allarme e attrezzatura apposita
Grado di sicurezza 3: rischio medio alto. Attacchi da soggetti con competenze elevate, intrusi pratici di impianti di allarme con attrezzatura apposita ed elettronica
Grado di sicurezza 4: rischio alto. Attacchi da soggetti che hanno competenza specifica del sistema, intrusi organizzati per pianificare intrusioni, esperti di impianti di allarme, dotati di attrezzatura apposita e parti sostitutive dell’impianto

La scelta consapevole del sistema

Un installatore professionista prima di identificare il livello di sicurezza corretto per la protezione della tua casa deve effettuare una corretta analisi dei rischi: definisce le aree da proteggere e le tipologie di installazione adeguate.

Al termine di tale analisi è in grado di definire qual’è il grado di sicurezza più coretto per la protezione della tua famiglia e della tua casa.

Già da queste informazioni che vi abbiamo elencato si evince che il grado di sicurezza 1 è troppo basso per un sistema di allarme! Il che molto spesso spinge le case costruttrici di prodotti con questo grado di sicurezza a nascondere questa informazione sostituendola con quella di qualche fantomatico ente di certificazione indipendente.

Un acquirente distratto o non a conoscenza di queste semplici regole potrebbe incorrere nell’errore di valutare come certificata una centrale giocattolo.

Diciamo subito che la norma di installazione di tutti i sistemi professionali di costo medio sono Grado 2. I prodotti di facia alta Grado 3,  e la fascia altissima Grado 4.

L’appartenenza alla fascia fa lievitare il prezzo ed anche di molto, ad esempio una sirena di Grado 4 ha prestazioni e sicurezza alla manomissione molto più alta di una sirena Grado 2

Chiaramente dichiarare che l’impianto tizio caio rispetta le certificazione dell’ente indipendente Tedesco EU7000 non dice nulla ne a noi installatori ne a voi utenti.

Quindi occhio a cosa si va ad acquistare ed al tipo di certificazione. Volendo darvi un’altro piccolo suggerimento le norme, Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998:

 “norma” è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie”. 

Normative di riferimento

Le norme, quindi, sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di qualità, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo.

In Italia l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è un’associazione privata senza scopo di lucro che partecipa in rappresentanza dell’Italia all’attività normativa degli organismi internazionali di normazione ISO e CEN.

Le norme ufficiali, oltre che da numeri, sono identificate da sigle.

Dalla sigla si può capire da chi è stata elaborata ed  il proprio livello di validità.

Le principali sigle che caratterizzano le norme sono:

  • UNI: contraddistingue tutte le norme nazionali italiane e nel caso sia l’unica sigla presente significa che la norma è stata elaborata direttamente dalle Commissioni UNI o dagli Enti Federati;
  • EN: identifica le norme elaborate dal CEN (Comité Européen de Normalisation). Le norme EN devono essere obbligatoriamente recepite dai Paesi membri CEN e la loro sigla di riferimento diventa, nel caso dell’Italia, UNI EN. Queste norme servono ad uniformare la normativa tecnica in tutta Europa, quindi non è consentita l’esistenza a livello nazionale di norme che non siano in armonia con il loro contenuto;
  • ISO: individua le norme elaborate dall’ISO (International Organization for Standardization). Queste norme sono un riferimento applicabile in tutto il mondo. Ogni Paese può decidere se rafforzarne ulteriormente il ruolo adottandole come proprie norme nazionali, nel qual caso in Italia la sigla diventa UNI ISO (o UNI EN ISO se la norma è stata adottata anche a livello europeo).

Source: https://www.allarmeroma.it/

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Osvaldo Bizzarri